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Sito archeologico di Nora

Nora fu tra i primi stanziamenti fenici della Sardegna e fu fondata, secondo le testimonianze letterarie e secondo la leggenda, da un eroe di provenienza iberica chiamato Norace.
La fondazione e quindi la vita della città, inizia nell’ VIII sec. A. C. ma si sviluppa soprattutto nel periodo punico, compreso tra il V e il III sec. a.C., trasformandosi in centro amministrativo e religioso oltre che commerciale. E così si mantenne fino al 238 a.C. anno della conquista romana dell’isola che trasformò gradualmente il volto della città che divenne sede del governatore romano e municipium, come ci attesta un’ epigrafe del I sec. d.C. il periodo di maggiore fioritura del centro romano è quello compreso tra il II e il III sec. come testimoniano e resti archeologici e la gran parte degli edifici oggi visibili.
Il suo declino iniziò nel V sec. d.C., in seguito all’occupazione dell’isola da parte dei Vandali (456-466 d.C.), e fu abbandonata definitivamente intorno all’VIII sec. d.C. a causa di incursioni degli Arabi che costrinsero gli abitanti delle coste sarde a ritirarsi nell’entroterra. Le abitudini dei norensi sono facilmente deducibili dai monumenti: teatro, luoghi di culto, terme, foro, abitazioni signorili, mosaici, acquedotto. Tutto fa pensare all’importanza economica, politica e culturale che il centro ricoprì soprattutto nel periodo centrale della sua vita.Oggi Nora è ancora viva, le ricerche archeologiche continuano e ci parlano ancora del suo passato ma, soprattutto; è viva nella nostalgia di tutti coloro che l’hanno visitata e non la dimenticano.

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